Pagina:Pitrè - Canti popolari siciliani I, 1891.djvu/37


STUDIO CRITICO SUI CANTI POPOLARI 11


Il desiderio non ha niente dello strano; ma ad appagarlo con piena conoscenza di fatti ogni studioso ricercatore delle nostre tradizioni popolari non saprebbe trovar tutto insieme il come acconciamente rispondere.

L’avviso più comune, per il quale sta l’osservazione costante, è che essi traggano nascimento da questo o da quel poeta rustico, che nei paesi e nei villaggi mancano di rado; ma nè il nome loro, nè il quando, il dove, il perchè del canto ci si conserva. Questa oscurità, che pare un difetto, è la vera ragione per cui il canto diviene popolare. Se il popolo conoscesse l’autore d’una canzone, forse non la imparerebbe, peggio se roba di persona dotta. Il quando e il dove nasca un canto se non si deduce da qualche suo accenno, non può indovinarsi. Il canto di uno solo diventa canto di tutti, perchè nascendo trovossi nelle condizioni più favorevoli a lunga esistenza; poi rimane, perchè risponde agli affetti naturali, ai costumi, alle tradizioni del popolo. Un bel giorno, in mezzo ad una piazza cittadina, o nel fondo oscuro di un chiasso, o nell’aperto dei campi, si alza una bella canzona non mai fino allora udita. Chi l’ha fatta? chi ha potuto farla? Nessuno lo sa, nessuno cerca saperlo; 1’ autore rinunzia volentieri alla compiacenza di esser conosciuto come poeta; il popolo, che ne rispetta la modestia, ne premia il merito col ritenere per sè, col tramandare agli altri simili canti1. Se trattasi di un vero canto del genere de’ rispetti,

  1. Saggio di canti popolari veronesi, per cura di Ettore-Scipione Righi. Prefaz. pag. xiii. Stamperia Zanchi.