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STUDIO CRITICO SUI CANTI POPOLARI 5


Il raccoglitore avrebbe potuto con agevolezza sorpassare il migliaio, giacchè di oltre a duecento canti non mai fin qui stampati rimandò a tempo più opportuno la pubblicazione. Non seguì la lunga partizione del Vigo, la quale poco più di cinquanta sezioni stabilisce per milleduecento componimenti; ma sulle tracce di essa ne presentò una, che torna più facile nel comprendere il numero e nel distribuire il genere delle poesie. Altronde; con lo stabilire un ordine strettamente logico nella partizione, con lo sceverare ciò che sembra men necessario, con lo scendere a frequenti e notabili paragoni tra i nostri ed i canti degli altri dialetti nazionali e di qualche lingua forestiera, egli ha smesso l'ortografia Vighiana per attenersi a quella che meglio risponde alla pronunzia di questa provincia.

Io non ricercherò ora le origini della poesia popolare: andrei fuori del mio assunto, e forse potrei annunziar cose, le quali a chi non ha tanta familiarità col popolo potrebbero sembrar paradossali. Basta accennar solamente, che fin dall’inizio dell’umana famiglia sieno concorsi a render l’uomo poeta il sentimento, la fantasia che animavalo e, più che altro, la parola che manifestava i concetti intuiti con forme figurate ed immaginose. Quindi i tempi eroici, ne’ quali sempre mista alla poesia trovasi la storia, e sotto il mitico velo che lo ricopre va ricercato il reale. E tuttochè a quelle primitive generazioni, altre più culte ne fossero succedute, presso le quali la riflessione scema l’intensità dell’affetto, pure nel popolo che non raggiunge