Pagina:Pitrè - Canti popolari siciliani I, 1891.djvu/178

152 CANTI POPOLARI


XIII. Canti popolari Napoletani, Abruzzesi, Umbri, Toscani, Liguri, Piemontesi, Lombardi, Veronesi, Vicentini, Veneziani, Friulani, Sardi, Corsi.


Mal saprei discorrere de' canti di Napoli e di Roma prima che Vittorio Imbriani pubblichi l’ampia sua Raccolta di canti popolari delle provincie meridionali, che prepara da parecchi anni insieme con l’avv. Antonio Casetti1. Eppure non piccola dev’essere l’importanza di quel canzoniere, se vuolsi tenere a mente che lo antico Regno per postura, tradizioni e popolo rappresenta una grande e bella parte d’Italia; e se vuolsi giudicare per lo meno da un rispetto, cantato per le strade da’ fanciulli contro Carlo VIII nel 1495, che il medico norimberghese Hartmann Schedel raccoglieva in Italia, e che una biblioteca di Monaco in Baviera ci ha conservato. Il rispetto, pubblicato dall’Imbriani, che l’ebbe dal Gar, incomincia:

  E se n’è giuto a capo de Genello, (?)
E se n’è giuto a la sua gran malora.
Quello che ha fastigiato tutta gente;
Non è nissuno che gli porta amore.

E continua pieno di spirito guerresco:

  E viva il re Fernando, fior dell’orto,
E mora il re di Franza piede storto!
  E viva il re Fernando e le Corone,
E mora il re di Franza imbriacone ecc.

  1. Fu poi pubblicata in due grossi volumi della collezione di Dom. Comparetti ed Aless. D’Ancona: Canti e Racconti del popolo italiano; Torino, Loescher, 1871-72. (Nota della pres. ediz.).