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144 STUDIO CRITICO SUI CANTI POPOLARI



     Deve lamentarsi che di canzoni albanesi erotiche o storiche poche ne conservino le quattro colonie albanesi di Sicilia, dove la facoltà poetica non si mantiene viva quale un tempo: e che in queste manchi allo spesso una perfetta regolarità metrica. Meglio conservate son le canzoni sacre; se non che, se sono pregevoli per la lingua e in certo modo pel sentimento, esse paiono generalmente moderne e, come molte laudi spirituali e canzoni popolari sacre d’Italia, sono di autori letterati e di ecclesiastici. Delle quali una è parafrasi del Salve Regina; un’altra laude alla Vergine Addolorata, avente molta strettezza con un canto sacro di Terra d'Otranto;una terza e una quarta sui pastori al presepio e sulla risurrezione di Lazzaro e via discorrendo.

Degna di considerazione è in Calabria la canzone di Costantino il Piccolo, popolarissima anche nelle nostre colonie; sotto il qual nome di Costantino alcuni critici videro il fratello di Skanderbeg, morto in età giovanissima alla corte di Amurat, altri Costantino fratello d’uno de’ primi despoti d’Epiro, o meglio uno dei tanti signori di quei paesi. Ma il prof. Felice Liebrecht ha mostrato che non si tratta già di un personaggio storico, ma d’un personaggio tradizionale, che ricomparisce in quasi tutti i canti popolari d’Europa1.

Costantino il piccolo, sposo da tre giorni, è chiamato alla guerra contro gl’infedeli; nel partire dice alla moglie che se dopo scorsi nove anni e nove giorni dalla partenza egli non sarà ritornato, ella potrà rimaritarsi

  1. Göttingische gelehrte Anzeigen 1867, pag. 272 e seg.