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118 CANTI POPOLARI


come ho già detto altrove, quando il popolo esprime per un intiero rispetto un pensiero solo, ha già fatto troppo, non sempre la sua natura mobile ed irrequieta comportando lungherie di tema, nè convenienze rettoriche; esso mira a risparmiare quanto più può di parole; corre ardito dipintore delle immagini che gli si affollano alla mente, e se vi ritorna sopra, lo fa sempre di volo, per caricare le tinte.

X. Reminiscenze storiche.


Specchio fedele del cuore del popolo, libro che ne reca le memorie svariate e diverse, il canzoniere siciliano ha di reminiscenze tre tanti di più de’ ricordi storici propriamente detti; e che esse incomincino da tempi poco vicini, nessuno ne maravigli, giacchè vera reminiscenza non vorrei chiamare se non quella che si riporta a luoghi, a tempi, a fatti non recenti, nè contemporanei.

Vere reminiscenze perciò quelle di Francia, e singolarmente di Provenza, la quale ebbe tanto influsso ne’ tempi di mezzo sulle città principali del Mediterraneo. Marsiglia è la sola terra popolare dei canti: e se in questa preferenza non ebbero parte i Trovatori, i quali chiamati dal favore di Federico e di Manfredi, rammentavano le geste dei loro cavalieri, ebbero di


    tale o tal altro soggetto. Egli, dice il La Villemarqué, segue i gusti, le passioni, che gli si manifestano, e così esprime le altrui idee, traduce la propria opinione, e s’identifica completamente con chi cerca nell’estro di lui uno sfogo alla passione che l’agita. Op.cit., p. XXXVII.