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94 CANTI POPOLARI


disperazione pe’ mali presenti. Amara suona questa canzone politica, oscura per le allusioni che fa, ma bellissima per nerbo, immagini e rime diffìcili:

  La tirannia li carcagni ’ncarca,
L’abusu e lu putiri strica e curca;
Ogni nazioni ch’a sta terra sbarca,
Si diverti cu nui sempri a la turca;
Sempri lu circu ’n frunti nni rincarca;
A viviri nni tocca amara urca;
.. E s’accussì nni sècuta la varca,
Megghiu ca nni nni jìssimu a la furca!

Se poi il canto scherza, lo scherzo ha sempre la sua acredine; l’allusione raro è che manchi. Lo scherzo, il più delle volte, s’aggira su cose serie, ed alcuna volta sulle sacre, le quali viene parodiando o mettendo in ridicolo.

In tempi non lontani ma feroci, questo ridicolo cadeva sulle varie province della stessa isola, su’ vari comuni d’una stessa provincia: erano i rancori di parte, le gare di municipio, i pettegolezzi di campanile, alimentati da una politica non men timida che sospettosa, la quale poneva suo studio nel dividere affin di comandare. Oggi, grazie all’affratellamento dei vari comuni dell’isola, discordie e antipatie si son dileguate all’apparir della libertà: tutti ha raccolti una stessa bandiera, quella dell’amore scambievole, dove i palleggi sguaiati d’insulti e d’ingiurie tra comune e comune, tra provincia e provincia, se non hanno avuto termine, hanno perduto dell’antica virulenza. Quei canti, documenti del passato, vanno solamente ricor-