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l’uomo atterrito e degradato che riponga le proprie sorti nelle mani di Dio. Nel primo caso si riprodurrebbero le primitive religioni con nomi diversi perchè spontanee sono quelle tradizioni. Nel secondo, esistendo ancora una religione surta in simili condizioni non potrebbe che riprodursi, rifiorire la medesima. Quindi se la società moderna declina risorgerà il Cristianesimo e raggiungerà nuovo splendore con rifiorire il cattolicismo, stato di sua perfezione; e viceversa, se questa religione perde il suo prestigio è indizio che la società si avvicina al suo risorgimento. Apriamo l’anima alla speranza, esso non dovrebbe esser lontano. Ma quale sarà la religione della società rigenerata? È questa l’ultima domanda a cui ci faremo a rispondere. La religione è fondata su di un’idea di podestà suprema, di dipendenza, senza della quale non potrebbe esistere.

Senza preghiere, senza credenze, senza culto, senza autorità non v’è religione. Dunque sono indispensabili i sacerdoti che parlano in nome degli dei, che predicano la virtù che gli dei richieggono. È egli mai possibile che ciò avvenga? In una società la quale tende verso la libera associazione e l’eguaglianza, ove ogni gerarchia sarà abolita, potrà mai allignare l’idea di dipendenza da una somma sapienza? Chi oserà dirsi delegato da Dio a predicare la virtù? Chi nelle presenti condizioni può farlo senza essere deriso? Il popolo, di Mazzini, sarà il solo interprete di Dio; ma in simile caso Dio che cosa diverrà? I suoi voleri saranno quelli del popolo nè potranno essere differenti, imperocché per esprimerli sarebbe d’uopo d’interpreti che non fossero popolo, quindi Dio diventa un vano nome, e non altro. Se poi, come soggiunge lo stesso Mazzini, Dio è la legge, allora fa d’uopo dichiarare di quale legge parlasi: se di una legge naturale, allora essa debbe assolutamente