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gono; i ricchi non sarebbero che semi-dotti, e divenuta la dottrina un privilegio da ottenersi a prezzo d’oro, i semi-ricchi, per far comprendere i loro figli fra coloro che debbono servire lo stato con la mente, ovvero comandare, farebbero qualunque sacrificio, ed il numero dei semi-dotti, verrebbe accresciuto in immenso. Inoltre ne seguirebbe lo scadimento, l’avvilimento del lavoro e di coloro che dai ristretti mezzi sarebbero condannati a servire la patria con le braccia. Così ogni legge, che per impedire un male qualunque, pregiudica la libertà e l’eguaglianza, produrrà sempre un effetto diverso da quello che si propone il legislatore.

Gli uomini sono naturalmente inclinati al lavoro delle braccia. Si giovano delle facoltà mentali, per agevolare il lavoro di quelle; la dottrina, l’astrazione non è naturale all’uomo. Ma, i governi d’oggi, che per intervenire in ogni cosa creano un numero strabocchevole di salariati: la faraggine di leggi oscure e contraddittorie d’onde pullulano a sciami i curiali, come dalla putredine gli insetti; e salariati e curiali impinguandosi a spese di coloro che lavorano, hanno diviso la società in scorticatori e scorticati, ed avvilito il lavoro. Ognuno, se sa leggere, potendo farsi comprendere fra i primi, crede avvilirsi se adopera la marra, o conduce l’aratro. Ma allorchè sarà data al lavoro la considerazione che merita, nessuno l’abbandonerà per una semi-dottrina, che non potrà fruttargli nè considerazione, nè lucro. Lasciamo a tutti aperta la via che mena alla scienza, ed essa sarà percorsa, volontariamente, solo da coloro che la natura ha destinato a sublimarsi in essa. Questo è il principio generale sul quale bisogna basare il sistema d’educazione, nei particolari, egregiamente svolto dal Filangieri; e però noi non faremo che accennare poche idee senza dilungarci su d’un argomento ampiamente trattato da altissimi ingegni.