Pagina:Pisacane - Saggio sulla rivoluzione.djvu/235


— 219 —
a) La podestà politica e la giudiziaria risiederanno sul popolo del comune. L’ultima potrà conferirsi ad un certo numero di cittadini eletti dal popolo, che non cesserà di essere il supremo tribunale, al quale i giudicati potranno appellarsi.
b) La speciale incombenza del consiglio comunale è quella di raccogliere ed apparecchiare nel comune tutte le risorse materiali, richieste dal nazionale congresso.

3.° Il congresso nazionale verrà eletto coi principi medesimi; cioè suffragio universale e diritto di revoca e di sindacato agli elettori. Come i consigli comunali, questo congresso potrà trasmettere il proprio mandato ad uno solo eletto dal proprio seno, riserbandosi sugli eletti i medesimi diritti accennati pei consiglieri comunali.

a) Le incombenze di questo congresso saranno di rappresentare l’Italia verso le potenze straniere; potrà conchiudere trattati, ma essi non avranno effetto senza previa approvazione del popolo.
b) In forza de’ principi stabiliti come base del patto sociale, questo congresso non avrà sui comuni altra autorità, fuor quella di determinare ed esigere da essi la porzione contingente in uomini e denari, con cui dovranno concorrere alla guerra; inviare queste risorse ove l’esercito indicherà; accusare al cospetto della nazione quel comune, o quell’individuo che violasse il patto espresso dalle leggi di natura.

4.° L’esercito eleggerà i propri capi e sarà l’esecutore supremo de’ voleri della nazione.

Sono questi semplicissimi provvedimenti che potranno attuarsi da qualunque città o borgo che sarà sgombro dal nemico. Il popolo di questo borgo, che darà cominciamento alla rivoluzione, annullerà tutte le leggi esistenti, tutte le gravezze; bandirà i principî