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La miseria è la principale cagione, la sorgente inesauribile di tutti i mali della società; voragine spalancata che ne inghiottisce ogni virtù. La miseria aguzza il pugnale dell’assassino; prostituisce la donna, corrompe il cittadino; trova satelliti al despotismo. Conseguenza immediata della miseria è l’ignoranza che vi rende incapaci di governare i vostri particolari negozii, non che quelli del pubblico, e corrivi nel credere tutte quelle imposture che vi rendono fanatici, superstiziosi, intolleranti. La miseria e l’ignoranza sono gli angeli tutelari della moderna società, sono i sostegni sui quali la sua costituzione s’innalza, restringendo in picciol giro l’ampio cerchio dell’universale cittadinanza. Il delitto e la prostituzione, conseguenze inevitabili, sgorgano dal seno di questa società. Bagni e patiboli sono le sue opere, vôlte a punire con raffinata ipocrisia i frutti medesimi delle sue viscere. La statistica, scienza moderna, che mostra come indissolubilmente si legano le varie istituzioni sociali, ha già registrato come la miseria e l’ignoranza non scompagnino mai dal misfatto. Finchè i mezzi necessarii all’educazione e l’indipendenza assoluta del vivere non saranno guarentigia d’ognuno, la libertà è promessa ingannevole.

I nemici che dobbiamo debellare sono molti, è vano l’illudersi; se tutti vorremo combattere da liberi cittadini, vinceremo. Cerchiamo penetrare con lo sguardo attraverso l’atmosfera che i pregiudizii ci hanno addensato intorno, in questo istante che trovasi distrutta la gerarchia sociale, quanto siano mostruose le usurpazioni del ricco, e quanto grandi le miserie del popolo!!... Con qual diritto un ozioso proprietario scialacqua col prodotto di sudori del fittaiuolo, mentre questi appena potrà offrire un pane alla sua povera e laboriosa famiglia? Con quale diritto, in un’officina in cui cento lavorano, uno solo oltre ogni stima arricchisce, non