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stato progresso significante nelle idee. Come il cristianesimo è sceso nel sepolcro coi panni da filosofo di cui l’hanno vestito Gioberti e Rosmini..... del pari il Comitato Nazionale (speriamolo almeno) è stata l’ultima prova del principio monarchico, che, trasformandosi in mille forme, mascherandosi con varî nomi, si è spento con quello di comitato rivoluzionario.

Pongo fine a questo capitolo consacrando a Mazzini le ultime parole. Ho fatto tacere ogni simpatia personale, e com’era mio debito, l’ho severamente giudicato. Ora mi sarà caro il dire, che il suo nome, ad onta della mia censura, avrà sempre meritate le più splendide pagine della nostra storia. Niuno, durante l’intera vita, ha operato con fini più retti; niuno ha rivolto con maggior costanza tutti i pensieri e tutte le opere ad un sol fine, così grandioso come è quello del risorgimento italiano. Una tale idea ha inspirato la sua giovinezza e ne ha assorbito ogni affetto. Nella storia antica e moderna non si riscontra un uomo, che abbia sacrificato tutto l’utile privato ad un utile pubblico sperato. Cotesto tipo i di cui tratti i pensieri e gli affetti si riassumono indefessi e costanti nell’amore alla patria, è frutto di terra italiana, è una gloria di più da aggiungersi alle tante che noi contiamo.

XVI. Cessato il Comitato italiano, gli Italiani ondeggiarono nell’incertezza. Surse in alcuni l’idea di ricostituire un nuovo centro; fortuna che non si rinvennero uomini, che avessero raccolti i suffragi universali! altrimenti saremmo ricaduti nel fatale errore per cui tutte le rivoluzioni riescono infruttuose: cangiare gli uomini ritenendo i principii.

Il più grande amatore di libertà, non appena assume il potere, se non è uomo dappoco, vuole che tutto pieghi alla sua volontà; epperciò il nuovo centro, come il caduto, avrebbe personificato in sè medesimo la pa-