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impossibile, assurdo sistema di educazione, quello prontissimo della rivoluzione, e che in luogo di escludere, come irriducibili, un numero considerevole d’individui, e restringere gli eletti a pochissimi, allarga in vasto campo la nostra coscienza, ed abbraccia senza eccezione di sorta l’universalità de’ cittadini; il traditore, l’assassino, il ladro... tutti potranno diventare utili al paese allorchè saranno sparite le cagioni del delinquere e l’utile che dal delitto traevano. Il fine è l’unità d’interesse, la fratellanza; il mezzo, la riforma completa degli ordini sociali operata con la forza.
Inoltre, sarà sempre un enigma inesplicabile, come alcuni trovano nelle pagine del Vangelo l’inno delle battaglie; come il vangelo, ove è scritto: obedite principibus etiam discolis, racchiuda massime favorevoli alla libertà. Gli stranieri, i satelliti del dispotismo sono nostri fratelli, bisogna convincerli, non già ammazzarli! quale orrore!! versare il sangue fraterno!... Ma questa è l’estrema contraddizione del mondo cristiano. I fiorentini dichiarando Cristo patrono della città ed armandosi contro il principe d’Orange, mentivano a loro medesimi; lungi da voi que’ micidiali brandi, calpestate i fregi dei vostri cimieri, inginocchiatevi e pregate, umiliatevi dinanzi al vostro nemico! il vostro regno è nel cielo, tanto più splendido quanto più umiliati in terra! ecco la dottrina di Cristo. Su, combattete innalzando il vessillo della croce! voi non siete che degli ipocriti degli stolti, che non sanno quel che si fanno. Un valoroso polacco, durante la rivoluzione di Polonia, fece scrivere sul vessillo della sua legione: tutti gli uomini sono fratelli; e questa legione fu il terrore dei fratelli russi. E bene, metterò de’ guanti, rispose un soldato francese il due dicembre ad un popolano, che dicevagli di non bruttarsi le mani di sangue fraterno; sarcasmo meritato alla stupida ed ipocrita proposta.