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zione universale, ogni nazione, lungi dal perdere la sua individualità e l’indole propria, troverà campo più vasto a svilupparla; e nel modo stesso che una nazione non sarà libera, in tutto il significato della parola libera, se ogni suo individuo non sente fiducia nelle proprie forze, dignità ed uguaglianza assoluta col resto dei cittadini, così l’associazione universale non potrà aver luogo se prima ogni nazione non si costituisca strettamente ne’ proprii caratteri, e non ci sia fra tutte che un’uguaglianza universalmente sentita. Quindi, perchè si attui la nostra fratellanza con la Francia, bisogna combatterla e vincerla; o almeno è indispensabile, che in parità di circostanze e di forze, sul medesimo campo di battaglia, contro un nemico comune, meritassimo la palma in una nobile gara di gloriose gesta.

XIV. Se per numerare i partiti in Italia ci facessimo con microscopica diligenza a discuterne le minime gradazioni, e volessimo tener conto di una turba di persone che affannose brulicano intorno ai troni, l’impresa riuscirebbe faticosa ed ingrata. Cotestoro non sono che individui, le cui opinioni mutano al mutare degli eventi; ora veggono il re di Sardegna cacciare d’Italia stranieri, principi, papa ed incoronarsi re d’Italia, ora promettono corone ed assicurano successi in virtù d’un credito che mai ebbero o più non hanno; oppure distribuiscono l’Italia ai varii principi d’una dinastia, e cangiano il pensiero italiano in servitù per una schiatta principesca, e vorrebbero richiamare a vita antichi regni, coi loro baroni, i loro pari, i loro prelati, e tutta la pompa del feudalismo. Altri — e sono i più abbietti — cercano un re oltre Alpi invocando l’appoggio d’un avventuriero e degli assassini di Roma. Sono tra questi certi dottrinarii, paghi di esprimere moderatamente i loro pensieri, badando, come essi medesimi dicono, che la scienza non esca