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§ 8. Fuori all’aperto.


No, via, non abbiate paura che vi guasti i mobili, la pace, l’amore della casa.

Aria! aria! Lasciamo la casa, lasciamo la città. Non dico che possiate fidarvi molto di me; ma, via, non temete. Fin dove la strada con quelle case sbocca nella campagna potete seguirmi.

Sì, strada, questa. Temete sul serio che possa dirvi di no? Strada strada. Strada brecciata; e attenti alle scaglie. E quelli sono fanali. Venite avanti sicuri.

Ah, quei monti azzurri lontani! Dico “azzurri„; anche voi dite “azzurri„, non è vero? D’accordo. E questo qua vicino, col bosco di castagni: castagni, no? vedete, vedete come c’intendiamo? della famiglia delle cupulifere, d’alto fusto. Castagno marrone. Che vasta pianura davanti (“verde„ eh? per voi e per me “verde„: diciamo così, che c’intendiamo a maraviglia); e in quei prati là, guardate guardate che bruciare di rossi papaveri al sole! — Ah, come? cappottini rossi di bimbi? — Già, che cieco! Cappottini di lana rossa, avete ragione. M’eran sembrati papaveri. E codesta vostra cravatta pure rossa... Che gioja in questa vana frescura, azzurra e verde, d’aria chiara di sole!