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La Figliastra.
E che vuol fare lei allora, scusi?
Il Direttore.
Lo vedrà, lo vedrà! Lasci fare a me adesso!
La Figliastra.
No, signore! Della mia nausea, di tutte le ragioni, una più crudele e più vile dell'altra, per cui io sono «questa», «così», che ne vorrebbe cavare lei, allora, un pasticcetto romantico sentimentale, con lui che mi chiede le ragioni del lutto, e io che gli rispondo lacrimando che da due mesi m'è morto papà? No, no, caro signore! Bisogna che lui mi dica come m'ha detto: «Togliamolo via subito, allora, codesto vestitino!». E io, con tutto il mio lutto nel cuore, di appena due mesi, me ne sono andata là, vede? là, dietro quel paravento, e con queste dita che mi ballano dall'onta, dal ribrezzo, mi sono sganciato il busto, la veste....
Il Direttore
(ponendosi le mani tra i capelli).
Per carità! Che dice!
La Figliastra
(gridando, frenetica).
La verità! la verità, signore!