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Giacomino
chinandosi per compiacenza a cavezprare appena la testina del biiiibo.
Ecco.... sì.... Mi dica subito, piuttosto, quello che m’ha da dire....
Toti.
Vieni qua. Nini.... bellino mio, qua.... Siedi qua.... no, guarda.... statti cosi, in ginocchio.... ci arrivi meglio....
Lo pone a seder vu le ginocchia su una seggiola presso un tavoli netto su cui sta un vecchio album di fotografie, poi si volge a Giacomino e indicandogli l’album gli domr.nda:
Posso prenderlo, questo?
Giacomino.
Ma prenda quello che vuole!
Toti.
a Nini.
Ecco, Nini.... giuoca con questo.... lo guardi.... lo apri così.... Vedi come è bello.... vedi qua.... uh, quanti pupi! vedi?... Poi volti così, ma piano, eh? senza strappare.... Uh, guarda, guarda qua.... lo vedi qua? lo riconosci chi è questo?... chi è?... Giami. lo vedi?... Giamì, quand’era piccolo piccolo come te.... coi capellucci.... coi riccioli come questi tuoi.... Guarda, guarda da te, ora....
Voltandosi verso Giacomino,
Oh! Vuoi sapere che t’ho da dire? Ti senti male, è vero? Me lo sono immaginato. E son venuto apposta. Il capo, eh? ti fa male il capo? Si vede.
Giacomino
impaziente. Professore....