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Toti.

Ah! Ora si che ci siamo. Non dubiti: si metterà tutto bene in cliiaro. Dunque, mi lasci sedere e vada a chiamarmi Giacomino.

Rosaria.

Ma se le ho detto e ridetto che non c’è! Non c’è! non c’è! Quante volte gh si deve dire?

Toti.

Lo vede? No, signorina Rosaria. Se dobbiamo spiegarci francamente.... Scusi, i preti a casa sua parlano forse soli? o con le seggiole?

Rosaria.

stordita. I preti? Come c’entrano adesso i preti?

Toti.

prendendo da nua seggiola accanto al canapè il tricorno di Padre Landolina e mostrandoglielo.

Eccolo qua! Conosco la buona educazione della famiglia, e non posso supporre che lei lasci un santo sacerdote senza compagnia. Giacomino è certo di là, che parla con lui. Me lo vada a chiamare.

Rosaria.

Ma nient’affatto! Padre Landohna era qua con me. Ora parla di là con Filomena, e lei non deve immischiarsi negh affari di casa mia!

Toti.

No! Io? E quando mai? Io non ho questo vizio, signorina! S’immischiano gU altri invece negli affari di casa mia e non vogliono lasciarmi tranquillo, senza ch’io faccia nulla di male! Ma io, noi Non ho questo vizio, creda! — Basta. Dunque, Giacomino non c’è?

Rosaria,

Non c’è.