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Toti.
Cara signorina Rosaria....
Rosaria.
Ma come, professore! Viene a cercarlo in casa, mio fratello? pure in casa, adesso? E che vedo! anche col bambino? ha portato con sé anche il bambino?
Toti.
Già.... È una bellissima giornata.... Eran tre giorni che il povero piccino non usciva di casa.... L’ho portato dalla mamma e le ho detto: " Vestimelo, che gU faccio fare due passetti. „ C è un’aria che ristora! E i piccini sono come gli uccelUni. Ora con tutte le pennucce arruffate, e un minuto dopo, spunta un occhio di sole, e tutti vispi e gai.... Era palliduccio.... e vede ora come è bello, eh? che occhietti vivi, eh?
Rosaria.
Ma non aveva altro posto dove portarselo? giusto qua, scusi?
Toti.
E perchè no, qua? Giacomino, da parecchi giorni, non si fa vedere. So che non è andato neanche alla Banca.... Pervia non l’ho più incontrato.... Forse, mi son detto, non starà tanto bene in salute. E uscendo col piccino ho pensato di venire qua per vedere come stava....
Rosaria.
Sta bene.... sta benissimo, professore. E lei poteva fare a meno d’incomodarsi. — Non c’è. — Mi pare che Filomena gliel’ha detto chiaramente.
Toti.
Mi scusi, signorina. Lei mi tratta in un modo che.... non so! Ho fatto forse, senza saperlo, qualche offesa a lei, o a Giacomino, venendo qua?