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Landolina.

Si, professore, perchè so che questo giovine, questo fratello, fu anche suo alunno e che perciò, se vogliamo, fu anche lei per lui, in un certo senso, padre spirituale....

Toti.

Ma senza confessionile!

Landolina.

Senza, s’intende! Lei sa che è orfano, il giovine, e che la sorella, di parecchi anni maggiore di lui, gli ha fatto da madre, quasi fin da bambino. Le è cresciuto sotto gli occhi, timorato, rispettoso, obbediente....

Toti.

Ma sì, padre. Può abbreviare. Vuole che io non conosca Giacomino? Lo conosco meglio di lei e meglio anche di sua sorella, ne può star sicuro!

Landolina.

Lo dicevo perchè tutte queste buone doti, professore, che lei conosce nel giovine, sono merito dell’amore e della buona educazione che ha saputo dargli la sorella.

Toti.

E non dico di noi

Landolina.

Benissimo. Ma come avviene che ora su questo giovine cosi bene educato, cosi esemplare sotto tutti i rispetti, sian potute sorgere in paese queste dicerie pregiudizievoli? Evidentemente, professore, sono sorte dal fatto che il giovine viene con una certa frequenza in casa sua. La malignità della gente.... essendo la sua riverita sposa anche lei molto giovine....

Toti.

Veniamo, padr«, allo scopo della sua visita. Se