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Atto primo dd

nere? Non ne ha i mezzi, e credo neanche la vo- glia. Che mangiate, amore? L'amore mangia, fi- gliuola, non si mangia! Come fate a metter su casa? C'è ora anche un bambino di mezzo.... La faccenda era già compUcata, con codesto bene- detto Giacomino! ma, tanto, per me, o prima o dopo — meglio prima che dopol — Ma ora si comphca di più! Non basta Giacomino; c'è pure Giacomininol Padre e nonno, tutt'in una volta?

LlLLINA.

No, no, professore! Ciò che lei pensa non è possibile! Lei ha ragione! non dovevo far mai quello che ho fatto.... Ma non so più io stessa come sia stato.... Ora egli n'è più pentito di me; e non sappiamo nessuno dei due come dobbiamo fare, come uscirne.... Il tempo stringe.... Sono di- sperata!... Ah, m'ajuti, professore, per carità, ora che lei sa tutto, ora che per un caso mi son tro- vata a confidarmi con lei, m'ajuti.

TOTI.

Ma sì, io sono qua, flghuola mia, tutto per te. Che posso farti? Posso soltanto, di fronte a tuo padre, non tirarmi indietro. Padre e nonno.... Più di questo?

LlLLINA.

No, professore ! Questo non è possibile I Che dice ?

TOTI.

Per me? se è per me — a pensarci (hai inteso ciò che ho detto al Direttore? dato il principio....) — Forse è meglio così, perchè ora un po' di bene te lo posso fare davvero ; e se tu sei contenta, un bene fo io a te; un bene puoi fare tu a me; e possiamo vivere in pace.... anche col bambino, anzi!... Un bambinuccio a cui darò la mano, e con cui andrò a spassino.... Per un vecchio, non c'è meglio compagnia per avviarsi verso la fossa.... Se tu vuoi....