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28 PENSACI, SIACOSONO!
TOTI.
E che ajuto posso darti io, povera figliuola?
LlLLINA.
Parli lei a mio padre; glielo dica.... che conosce Giacomino; che sa che è un buon giovine; che lei farà di tutto per trovargli un posticino, tanto da potermi mantenere.... e alla fine gU faccia com- prendere che io non posso più aspettare.... Per carità, professore, per carità!
TOTI.
Ma si, flghuola, io posso anche dirglielo.... Ma ti pare che tuo padre vorrà dare ascolto a me?
LlLLINA.
Ci provi! Forse le darà ascolto, a lei! È pro- fessore qua....
TOTI.
Che professore, figliuola! Come professore — l'hai visto — non mi rispetta! E poi, ti sembra che possa credere sul serio che io abbia modo di procurare un posto a Giacomino?
LlLLINA.
Non importa! Lei ghelo dica! Forse di lei si fida!'
TOTI.
Ma se il posto, per lui, è tutto I Tanto vero, che era contento per me.
LlLLINA.
Come, per lei?
ToTL
Ma si, figliuola ! Siamo giusti, siete ragazzi e non pensate! Ti vai a mettere con un giovanotto — buono, non dico di no, educato, ma.... senz'arte né parte, sventato.... Come ti potrà mai mante-