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26 PENSACI. Giacomino!

intendere: — Chi è codesto Giacomino clie è ve- nuto a parlarmi? Da me non è venuto nessuno.

LlLLINA.

Come! E allora? Tutta la mia gioia? Professore, ma allora che cosa ha detto lei a mio padre per me?

ToTI.

Gli ho detto.... quello che ho detto a te, figliuola: che sono un povero vecchio che non posso e non vogUo pretendere niente, ma che potrei levarti da codesto stato, prenderti con me come figha, e basta.

LlLLINA.

Me sola?

TOTJ.

Come sola! Vorresti che mi pigliassi pure, in- sieme con te, codesto Giacomino che tu dici ? Ca- pirai che, per gli occhi del mondo....

LlLLINA.

Ma se è come fighuola, professore?

TOTI.

Come figliuola, certo ! Tra me e te. Ma per darti una posizione, tu lo capisci, non posso dirti : vien- tene con me, così.... Uno stato bisogna che te lo dia...

LlLLINA.

E non c'è Giacomino?

ToTI.

Ci sarà Giacomino, non dico di no! ma lo stato, in faccia alla legge, non potrà dartelo lui; te lo devo dar io!

LlLLINA.

Professore, io non capisco più niente, allora.... Ma come? Scusi.... Che c'entra tutto questo di- scorso? Mio padre m'ha detto ch'era contento, se ero contenta io; per quello che lei gli aveva detto per me....