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Atto primo 25

LlLLINA.

Ah, come? vuole che non sia contento Giaco- mino? Più di tutti, professore! Non è stato lui che è venuto a parlarle? che è venuto a pregarla di dire una paroUna per me a mio padre?

TOTI.

Giacomino? No, figliuola.... Tu sbagli!

LlLLINA.

Come, sbaglio? Che vuol dire?

ToTI

quasi vacillando, facendo sforzi per rimettersi dal colpo ricevuto.

Niente, figliuola....

Si prende la testa tra le mani. Aspetta.... aspetta....

LlLLINA.

Che è? che ha avuto?

TOTI.

Una legnata in testa.... Niente.... Aspetta.... Pa- dre, io, è vero? T'ho detto, che volevo esser con- siderato da te soltanto come padre, è vero?

LlLLINA.

SI.... E come?... Ma mi dica che sbaglio ci può essere?

TOTI.

Aspetta.... dunque, padre....

Forte, a sé stesso, con rabbia, come per costringersi a tenersi fermo.

Padre, padre, padre.... Non perdiamo la testa, Ago- stino!

Squassando il capo come a si- gnificare che s' è liberato del primo sentimento.

Basta, è passato! Sono qua, figliuola.... Sappiamoci