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so fEKSACI, GIACOMISoi
Marianna.
Eh già! Tu aspetti; lui parla; e lavoro io sola!
LlLLINA.
Vuol lamentarsi senza ragione ! Lei sempre due classi ha da pulire. Se le faccia e torni su ! Al resto penseremo noialtri.
Marianna.
Mi piace codesto discorso ! Pulisco e me ne torno su ! E tu rimani qua, sola, ogni giorno, tre ore, a dondolartela.
LlLLINA.
Già, tra le panche! Ma che dice?
Marianna.
Lo so io quel che dico? Perchè ogni giorno mi resti attaccata qua, come se ci fosse il vischio o la colla?
LlLLINA.
Ma perchè mi diverto! Sono in mezzo a un fe- stino! Questo servizio è cosi pulito....
Marianna.
Il fatto è che ti chiamo e non rispondi ! Il fatto è che, con una scusa o con un'altra, o te ne vieni giù più tardi, dopo di me, o perdi qua tempo ap- posta, ora per l'inchiostro da rifornire alle panche, ora perchè hai da cercare il gesso per le lavagne — tre ore, tre ore, ogni giorno!
LlLLINA.
Ma se è il tempo che ci vuole ! Perchè mi vuole rimbrottare a torto? Se la vuol prendere per forza con me? Con la scusa che è slato qua tutta la mattinata, papà se ne va a fare il professore alla bettola, e tocca a me ogni giorno di ripulir tre classi, la Direzione, il Gabinetto di Storia naturale e tutto il corridojo. E questo poi è il rinjjrazia-