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Baldovino.
Ah, se l’aveste fatto, signora! Vi puro che sperai.... sperai per un momento che lo faceste.... dico, che foste entrata... — non che avrei potuto toccare la vostra mano.... — Sarebbe tutto finito fin d’allora!
Agata.
Vi sareste tirato indietro?
Baldovino.
No, vergognato, signora.... davanti a voi, come mi vergogno adesso....
Agata.
E di che? D’aver parlato onestamente?
Baldovino.
Facile, signora! Facilissima l’onestà, finché si trattava di salvare un’apparenza, capite? — Se voi foste entrata a dire che l’inganno per voi non era più possibile, io non avrei potuto restare qua neanche un minuto.... come non posso più restare adesso.
Agata.
Ma dunque voi avete pensato?...
Baldovino.
No, signora. Ho aspettato. — Non vi vidi entrare.... Ma parlai appunto per dimostrare a lui che pretendere da me l’onestà era impossil ile — non per me — per voialtri! — dovete intendere perciò, che ora — avendo voi mutate le condizioni — essa diventa invece impossibile per me: — non perchè me ne manchi il desiderio, la volontà — ma per ciò che io sono, signora.... per tutto quello che ho fatto.... — Già solo questa parte che mi son prestato a rappresentare....
Agata.
L’abbiamo voluta noi, questa parte!