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Fabio.

Di ciò che ho fattoi

Baldovino.

Ma non di ciò che ha fatto dev’esser pentito lei, caro signore, perchè è naturaUssimo — ma di ciò che non ha fatto!

Fabio.

E che avrei dovuto fare?

Baldovino.

Che? Ma dovevate venir da me subito, dopo qualche mese, a dirmi che, se stavo ai patti io (il che non mi costava nulla), e volevate starci anche voi (com’era naturale); c’era qualcuno qua, sopra di voi e dì me, a cui — com’io stesso vi avevo predetto — la dignità, la nobiltà dell’animo avrebbero impedito di starci, e subito io, allora, caro signore, vi avrei dimostrato l’assurdità della vostra pretesa, che cioè entrasse qua, a far questa parte, un uomo onesto!

Fabio.

Sì, si, avete ragione! E difatti me la son presa con lui

Indica Maurizio.

che mi ha portato qua uno come voii

Baldovino.

Ma no che ha fatto benissimo lui, credete, a portar me! — Un mediocre onesto volevate voi qua, è vero? Come se fosse possibile che un mediocre accettasse una simile posizione, senz’essere un farabutto! — Ho potuto soltanto accettarla io che — come vedete — posso non farmi scrupolo dì passare per ladro!

Maurizio.

Ma come? perchè?

Fabio.

contemporaneamente. Cosi, per gusto?