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sue parole — e ora, eccoli: puoi star tranquilla, cosi, a quanto si stabilì allora e che io accettai solamente per tranquillar tei Sei tu, ora, sei tu! Perchè lui sa....

Agata.

subito, fiera. Che sa?

Fabio.

Ma vedi? vedi? Tu tieni a lui! che egli sappia che tra noi non c’è più nulla da allora!....

Agata.

Io tengo a me!

Fabio.

A lui 1 a lui!

Agata,

No! Per me stessa non posso tollerare ch’egli supponga altrimenti!

Fabio.

Ma si, per la stima di lui, che desideri! Come se egU non si fosse prestato qui a questo patto tra noi!

Agata.

Dire cosi, per me, non significa altro — se mai — che la vergogna sua dovrebbe essere anche la nostra. — Tu la vorresti per lui. Io non la vogUo per me!

Fabio.

Ma io voglio quello che è mio! quello che dovrebbe esser mio ancora. Agata! — Te.... te.... te....

La afferra, freueticamente, la vorrebbe stringere a sé.

Agata.

relnttando, senza cedere minimamente.

No.... no.... via! lasciami andare! Te l’ho detto: — Se non prima....