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14 PENSACI, Giacomino!

ridere. Oppure s'arrabbia, come quando crede che i ragazzi diano la baja a me, mentre la danno al professore. Che c'entra? Altro è la professione: altro è l'uomo. Fuori, i ragazzi mi rispettano, mi baciano la mano. Qua fanno la professione di sco- lari e per forza devono dare la baja a chi fa quella del maestro e la fa come me, santo Dio, da povero vecchio stanco e seccato! — Io mi prendo una po- vera giovine, timorata, di buona famiglia, senza beni di fortuna — e sissignore, dovrà figurare come moglie davanti la legge, perchè il Governo, se no, non le paga la pensione. Ma che mogUe! all'età mia? Roba da ridere! — Marito? Profes- sione! apparenza! In realtà, niente, sono e resto un pover'uomo, un povero vecchio che avrà per due tre anni, forse meno, la compagnia d' una persona grata del bene che le faccio, alle spalle del Governo — e basta cosi!

Direttore.

Ma sa che lei è un bel tipo, professore? Mi con- gratulo.... Uomo di spìrito....

ToTI.

Già, perchè lei, ora, si sta figurando di ve- dermi..,.

Fa con le mani un gesto am- pio di corna sulla testa.

Direttore.

No, che! Dio me ne guardi!

TOTI.

Oh, sono nel conto, sa? StabiUte in precedenza! Ma non per me : se ne andranno in testa alla mia professione di marito, che non mi riguarda, se non per l'apparenza. Io anzi cercherò che il marito — come marito — le abbia. Eh sì! Altrimenti, io, po- ver'uomo, povero veccliio come potrei aver bene? Ma die corna, scusi, se marito non sono, non vo-