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Baldovino.

Sfido l — Non rubo....

Gli s’appressa, gli posa le mani su ambo le braccia.

Sai.... per le mani.... centi naja di migliaja.... Poterle considerare come carta straccia.... non sentirne più bisogno, minimamente....

Maurizio.

Eh, per te dev’essere un gran piacere....

Baldovino.

Divino!"— E nessun colpo fallito, sai! — Ma si lavora.... si lavora!... — E bisogna clie vengano tutti appresso a me....

Maurizio.

Già.... è questo....

Baldovino.

Si lamentano, eh? Di’ un po’: strillano? mordono il freno?

Maurizio.

Dicono.... dicono che potresti essere un po’ meno.... meticoloso, ecco!

Baldovino.

Eh, lo so! — Li soffoco! — Soffoco tutti quanti.... chiunque mi s’accosti!... — Ma tu lo capisci: non posso farne a meno! — Da dieci mesi non sono più un uomo!

Maurizio.

No? E che sei?

Baldovino.

Ma te l’ho detto: quasi una divinità! — Potresti intenderlo! — Non ho corpo ^e non per l’apparenza. Sto tuffato in mez/.o alle cifre, alle speculazioni; ma sono per gli altri; non c’è — e voglio che non ci sia — un centesimo di mio! Sto qua, in questa bella casa, e quasi non vedo e non