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Fabio.

Toltandoii di scatto, con ira. Che cosa crede?

Baldovino.

calmissimo, triste.

Oh.... sarebbe in fondo naturalissimo.... — Io mi ritiro. — Mi comunicherà, o mi farà comunicare all’albergo le sue decisioni.

Fa per avviarsi: si volta.

Può contare intanto, signor marchese, insieme con la signorina, su la mia intera discrezione.

Fabio.

Ci conto.

Baldovino.

lento, grave.

Sono carico, per conto mio, di ben altre colpe; e qui, per me, non c’è colpa, ma solo una sventura. — Qualunque sia la decisione, sappia che resterò sempre gratissimo — in segreto — al mio antico compagno di collegio, d’avermi stimato degno d’accostarmi onestamente a questa sventura.

Si inchina. Signor marchese....

Tela.