Pagina:Pirandello - Maschere nude, 1918.djvu/243

Fabio.

Ma sì, dica.... dica....

Baldovino.

seguitando.

.... come uno che venga a mettere in circolazione oro sonante in un paese che non conosca altro che moneta di carta. — Subito si diffidai dell’oro; è naturale. — Lei ha certo la tentazione di rifiutarlo: no? — Ma è oro, stia sicuro, signor marchese. — Non ho potuto sperperarlo, perchè l’ho nell’anima e non nelle tasche. Altrimenti!...

Fabio.

Ecco.... bene!... E allora, questo.... Benissimo! Io non vado cercando altro, signor Baldovino.... L’onestà! la bontà dei sentimenti!

Baldovino.

Ho anche i ricordi della mia famiglia.... — Mi è potuto costare di sacri fìzii d’amor proprio, d’amarezze senza fine, di ribrezzo, di schifo.... — essere disonesto. Che vuole che mi costi l’onestà? — Lei m’invita.... sì, dico, doppiamente a nozze. Sposerò per finta una donna; ma sul serio, io sposò l’onestà.

Fabio.

Ecco, sì — e basta, ecco! Mi basta questo!

Baldovino.

Basta? — Le pare che le basti? — Scusi, signor marchese; e le conseguenze?

Fabio.

Come? Non capisco....

Baldovino.

Eh, vedo che lei.... — certamente perchè soffre innanzi a me e fa a se stesso una grande violenza per resistere a questa situazione penosa.... pure d’uscirne, tratta con molta leggerezza la cosa....