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Agazzi.

Scusami: tu non puoi fartene ancora un’idea cliiara! Noi abbiamo qui accanto la signora....

Il Prefetto.

Ma sì, lio capito....

Sirelli.

No, mi perdoni, signor Prefetto.... Lei non la tia ancora sentita, questa povera signora....

Il Prefetto.

Mi recavo appunto da lei.

Ad Agazzi.

Ti avevo promesso clie l’avrei fatto qua da te. Ma il genero stesso è venuto a pregarmi, a implorar la grazia — per far cessare tutte queste ciiiacchiere — che mi recassi in casa di lei. Scusate, vi pare che lo avrebbe fatto, se non fosse più che sicuro...?

Agazzi.

Ma sfido! Perchè davanti a lui, quella poveretta....

Sirelli.

attaccando subito. Dirà come vuol lui, signor Prefetto! E questa è la prova che la pazza non è lei!

Agazzi.

Ne abbiamo fatto l’esperimento qua, noi, jeri!

Il Prefetto.

Ma si, caro: perchè egU le fa credere che il pazzo sia lui! — Me ne ha prevenuto. Scusate, come potrebbe illudersi, altrimenti, codesta disgraziata! E un martirio, credete, un martirio per quel pò ver’ uomo!

Sirelli.

GiàI Se non è lei, invece, che dà a lui l’illusione di credere che la figliuola sia morta, perchè possa star sicuro che la moglie non gli sarà di nuovo