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SGENA QUARTA. Detti - Il Signor Prefetto - Centuri.

Il Prefetto.

sui sessanta, alto, girasse, aria di bonomia facilona.

Caro Agazzi.... Oh, il signor Sirelli.... Caro Laudisi....

Stringe la mano a tatti.

Agazzi.

invitandolo col gesto a sedere.

Scusami, se t’ho fatto pregare d’entrare prima da me....

Il Prefetto.

Ma no, sarei venuto, come t’avevo promesso....

Agazzi.

scorgendo indietro e ancora in piedi il Centuri.

Prego, Centuri, venga avanti; segga qua....

Il Prefetto.

bonariamente, a Sirelli.

Eh lei, SirelU — ho saputo! — è uno dei più accesi, dei più inquieti per questo benedetto affare del nostro nuovo segretario....

Sirelli.

Oh no, creda, signor Prefetto, tutti siamo inquieti!

Agazzi.

È la verità, si, inquietissimi....

Il Prefetto.

Ma perchè, ma perchè, santo Dio?