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Agazzi.
Ma come? Non è vero niente che la sua figliuola è morta?
Signora Frola.
Oh no! Dio liberi!
Agazzi.
Ma allora il pazzo è lui!
Signora Frola.
No, no.... guardi....
Sirelli.
Ma si, perdio, dev’esser lui!
Signora Frola.
No, guardino.... guardino.... Non è neanche lui!... Mi lascino dire.... Lo hanno veduto — è così forte di complessione.... violento.... Sposando, fu preso da una vera frenesia d’amore.... Rischiò di distruggere, quasi, la mia fighuola, ch’era delicatina.... Per consiglio dei medici e di tutti i parenti — anche dei suoi (che ora poverini non ci sono più!) — gli si dovette sottrarre la moglie di nascosto, per chiuderla in una casa di salute. E allora lui, già un po’ alterato, naturalmente, a causa di quel suo.... soverchio amore — non trovandosela più in casa.... — ah, signore mie.... cadde in una disperazione furiosa.... credette davvero che la moglie fosse morta, non volle sentir più niente, sì volle vestir di nero; fece tante pazzie; e non ci fu verso di smuoverlo più da quest’idea. Tanto che — quando, dopo appena un anno, la mia figliuola, già rimessa, rifiorita, gli fu ripresentata — disse di no, che non era più lei, no, no.... la guardava.... ma no, no.... non era, non era più lei.... Signore mie, uno strazio..... le si accostava.... pareva che la riconoscesse.... e poi di nuovo, no, no.... E per fargliela riprendere, con l’ajuto degU amici, si dovette simulare un secondo matrimonio....