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Signora Frola.

ferita, costernata.

Eh.... codesta pietosa bugia che ella mi dice per tranquillarmi....

Agazzi.

No no, signora, stia sicura.... le dico la verità....

Signora Frola.

ferita, costernata.

Era calmo, almeno? Ha parlato calmo?

Agazzi.

Ma sì, calmo, cahnissimo — è vero?

Tutti annuiscono, confermano.

Signora Frola.

Oh Dio, signori, loro credono di rassicurare me, mentre vorrei io, al contrario, rassicurar loro sul conto di lui!

Signora Sirelli.

E SU che, signora? Ma no, creda....

Agazzi.

Se ha parlato con me di cose d’ufficio....

Signora Frola.

Ma io vedo come mi guardano.... Abbiano pazienza! Non si tratta di me! —Dal modo come mi guardano, m’accorgo ch’egU è venuto qua a dar prova di ciò che io per tutto l’oro del mondo non avrei mai rivelato! Mi sono tutti testimonli che poc’anzi io qua, alle loro domande che — credano — sono state per me molto crudeU, non ho saputo come rispondere.... ho dato loro di questo nostro modo di vivere una spiegazione che non può soddisfare nessuno, lo so! — Ma potevo dirne loro la vera ragione? 0 potevo dir loro — come va dicendo lui — che la mia fighuola è morta da quattr’anni e che io sono una povera pazza che la crede ancora viva e che lui non me la vuole far vedere I