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Signora Sirelu.
Ma è gelosia forse?
Signora Frola.
Per la madre? Non si potrebbe chiamar così.... Benché, non saprei veramente.... Ecco: egli vuole tutto, tutto per sé, assolutamente, il cuore della moglie, fino al punto che anche l’amore che la mia figliuola deve avere per la sua mamma (e l’ammette, come no? altro!) ma vuole che mi arrivi attraverso lui, per mezzo di lui, ecco!
Agazzi.
Oh! Ma scusi! Mi sembra una crudeltà bella e buona, codesta!
Signora Frola.
No, no.... non crudeltà..,, non dica crudeltà, signor Consigliere! È un’altra cosa, creda! Non riesco a esprimermi.... — Natura, ecco.... ma no.... forse, una specie di malattia, come dire? E una pienezza d’amore — chiusa — ecco!... una totalità esclusiva d’amore, nella quale la moglie deve vivere, senza mai uscirne, e nella quale nessun altro deve entrare!
Dina.
Neppure la madre?
Sirelli.
Un bell’egoismo, direi!
Signora Frola.
Forse. Ma un egoismo che si dà tutto, come un mondo, alla propria donna! — Egoismo, in fondo, sarebbe forse il mio a voler forzare questo mondo chiuso d’amore, a volermici per forza introdurre, quando so che la mia figliuola è felice, cosi adorata.... Questo a una madre, signore mie, deve bastare, non è vero? — Del resto, se io la vedo la mia figliuola e le parlo....
Con graziosa mossa confidenziale: