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Signora Sirelu. E come, dunque, lei cambia dall’uno all’altro I
Laudisi.
Ma sicuro che cambio, signora mia! E lei no, forse? Non cambia?
Signora Sirelli.
precipitosamente:
Ah no no no no no. Le assicuro che per me io non cambio affatto!
Laudisi.
E neanch’io per me, creda! E dico che voi tutti v’ingannate se non mi vedete come mi vedo io! Ma ciò non toghe che non sia una bella presunzione tanto la mia che la sua, cara signora.
Sirelu. Ma che ci ha da vedere tutto questo, scusa?
Laudisi.
Come no? Vi vedo cosi affannati a cercar di sapere chi sono gli altri e le cose come sono, quasi che gh altri e le cose per se stessi fossero cosi o cosi....
Signora Sirelli.
Ma secondo lei allora non si potrà mai sapere la verità?
Signora Cini.
Se non dobbiamo più credere neppure a ciò che si vede e si tocca....
Laudisi.
Ma si, ci creda, signora! Però le dico: rispetti ciò che vedono e toccano gh altri, anche se sia il contrario!
Signora Sirelli.
Oh, senta! io le volto le spalle e non parlo più con lei! Non voglio impazzirei