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mattina, con fare derisorio a la sorella che entrava nella sua cameretta con gli occhi rossi.

— Il babbo.... lo sai! — rispose Maria, a stento.

— Eh, — sospirò Marta. — Che vuoi farci? Forse si riposa. Non fa male a nessuno....

Era senza corpetto, innanzi allo specchio, in piedi: trasse dal capo le forcinelle di tartaruga, o il nero volume dei capelli le cascò fragrante su le spalle, su le braccia nude. Rovesciò indietro il capo e scosse così più volte la bella chioma pesante; poi sedette, e l’omero tondo, candidissimo, levigato, le emerse tra i capelli che s’eran partiti tra il seno e le terga. Su l’omero, il neo di viola, venuto su con gli anni lentamente, come una stella, dalla scapola, ove prima Maria lo aveva scoperto, quando ancora entrambe dormivano insieme.

— Su, pèttinami, Maria.