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— Richiudi subito!

Maria richiuse subito l’uscio e posò a tasto una tazza di brodo sul tavolino da notte.

— Ti senti male, babbo?

— Non mi sento nulla, — rispose egli con durezza.

Maria sedette, sospirando piano, a piè del letto, col tovagliolo, tra le mani.

Egli si levò su un gomito, forzandosi a discernere la figlia nel bujo.

Maria non era mai stata la preferita. Era cresciuta quasi all’ombra di Marta, e da sè stessa pareva si fosse acconciata al compito di stare accanto a la sorella adorata per farne meglio risaltar l’ingegno, lo spirito, la bellezza. Nessuno aveva mai badato a lei, nè ella se n’era mai neppur fra sè lagnata, vinta anch’essa dal fascino di Marta. Pensieri e sentimenti eran rimasti chiusi in lei, quasi non richiesti da alcuno. E nè il padre nè la madre pareva si fossero peranche accorti ch’ella era cresciuta, ch’era ormai donna. Non bella, nè vaga; ma dagli occhi e dalla voce spirava tanta bontà e dagli atteggiamenti così timida grazia, che riusciva a tutti irresistibilmente simpatica.

— Maria, — chiamò con voce rauca il padre, ancora nella stessa positura.

Ella accorse al letto e si sentì all’improvviso