Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 300 — |
— Oh Dio! Ora no, Rocco! ora no.... Prima, prima dovevi chiedermi perdono, con codesta voce, e non te l’avrei negato.... Ora no, non posso accordare più nulla, io!
— Perchè?
— Debbo morire. Sì.... E morrò. Ma.... Dio.... Dio! Se non ho potuto difendermi.... e la rabbia mi è rimasta nel cuore.... Che sono io ora? Mi vedi? Che sono?.... Sono ciò che la gente, per causa tua, m’ha creduta e mi crede ancora e sempre mi crederebbe, anche se io accettassi ora il tuo pentimento. È troppo tardi: lo intendi? Sono perduta! Vedi che n’hai fatto di me? Ero sola.... mi avete perseguitata.... ero sola e senza ajuto.... Ora sono perduta!
Egli restò a guardarla attonito, quasi temendo di comprendere, d’aver compreso:
— Marta! E come.... tu.... Ah, Dio!... Tu....
Ella piegò il volto tra le mani, e chinò ripetutamente il capo, tra i singhiozzi.
Rocco le afferrò allora le braccia per staccarle le mani dal volto, e la scosse, ancora stupito, ancor quasi incredulo:
— Tu dunque.... dunque, dopo.... con lui? Parla! Spiègati! Ah, dunque è vero? è vero? Parla! Guardami in faccia! Quel miserabile.... Non dici nulla? Ah miserabile, — proruppe allora. — È vero! E io ho potuto credere.... e io sono venuto