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— Mamma! mamma! Non mi senti, mamma? Guardami.... son venuto!

La moribonda aprì gli occhi e lo guardò attonita, come se non lo riconoscesse.

Egli soggiunse:

— Non mi vedi? Sono io.... son venuto.... Adesso guarirai....

La baciò piano in fronte, e si portò via con un rapido atto della mano le lagrime dagli occhi.

La madre moribonda continuò a guardarlo fisso, richiudendo di tanto in tanto, con lenta pena, le pàlpebre, come se il corpo ormai non avesse più forza da dare alcun altro segno di vita, era un cenno ultimo, quasi lontano, dello spirito già inoltrato nella morte, quel lento moto delle pàlpebre?

Marta frenava a stento le lagrime per pudore innanzi alla Juè, che ostentava smorfiosamente il suo pianto.

Man mano però gli occhi della moribonda s’animarono, s’animarono alquanto, come se dal fondo della morte un estremo residuo di vita le tornasse a galla. Schiuse e mosse le labbra.

— Che dici? — domandò con viva ansia il figlio, curvandosi vie più su lei.

— Muojo.... — alitò la madre, quasi impercettibilmente.

— No, no.... — la confortò egli. — Se stai me-