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— Sarà veleno, — fece donna Maria Rosa, notando l’ansia di Marta.

— Può servire....

— Che vuole che serva più, cara lei.... Ci appesterebbe tutta la notte inutilmente....

E andò a buttarlo in cucina.

Marta s’appressò al tavolino per scrivere il telegramma. Scrisse semplicemente così, quasi senza pensare: — “Tua madre sta male. Vieni subito. Marta„.

— Ah, lo conosce intimamente? — osservò la Juè, leggendo il telegramma. — Sono forse parenti?

Marta arrossì, confusa, e chinò più volte il capo in segno affermativo. Donna Maria Rosa notò quella confusione improvvisa e quel rossore e sospettò che ci dovesse esser sotto qualche mistero.

— E già.... paesani.... — disse. E, quasi per cancellare la domanda indiscreta, aggiunse: — Venisse subito, almeno....

Udirono picchiare alla porta.

— Ecco Fifo!

Don Fifo entrò col capo scoperto, i capelli per aria, esclamando esasperato, con larghi gesti delle braccia:

— Non era cappello, era diavolo!

— Sì, va bene.... — gli disse la moglie. — E