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— Pensaci, pensaci, Marta, per carità! Vedrai che è giusto e addiverrai.... ne son certa! Intanto, di’, al Blandino che risposta debbo dare?
— Nessuna, per ora. Digli.... digli che ho bisogno di tempo per riflettere, ecco.... Mi si dia tempo, rifletterò....
Ma che riflettere? Aspettare che quel barlume di speranza smorisse di giorno in giorno e il bujo e il vuoto s’intendessero vieppiù, dentro e intorno a lei.
Presto riconobbe che nessun inganno era più possibile. E così, di fronte all’orrore che l’idea della morte le incuteva, si vide costretta a decidere, come se, inseguita da qualcuno, per non farsi raggiungere, dovesse al più presto nascondersi, cacciarsi in un antro pauroso, orrendo: morire! Sì, morire, morire....
La corrente della vita giornaliera s’infrangeva contro questo scoglio fosco dell’idea ormai fìssa, scompigliando, a ogni flusso d’inconscia resistenza, pensieri e sentimenti.
Nessuna distrazione, neppure momentanea. Da tutte le parti si vedeva stretta, spinta. La sua esistenza non poteva, non doveva contare più che pochi giorni: uno, due, tre giorni ancora.... e poi? Il sangue le s’agghiacciava nelle vene. Si ritraeva dal balcone per paura che un’improvvisa persuasione non la spingesse a troncar