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gnora mia, quel che ci tocca di soffrire col cuore che abbiamo, per questa benedetta casa.... Diglielo tu, Fifo....
Il Juè, seduto con le gambe e i piedi uniti, le braccia conserte al petto, si spiccicò per ripetere la sua frase favorita:
— Cristo solo lo sa!
Poco dopo, marito e moglie “sospesero l’incomodo„. Appena andati via, la signora Agata buttò le braccia al collo di Marta e se la strinse forte, forte al seno, baciandola più e più volte in fronte:
— Figlia mia, figlia mia! tieni! tieni! Ecco il premio! Ti si rende giustizia, finalmente! Gli occhi le si riempirono di lagrime e proseguì:
— A tuo padre, sant’anima, quella sera, non glielo dissi io? La luce si farà; l’innocenza di tua figlia sarà riconosciuta! Aspetta, aspetta.... Ah, se egli vivesse ancora! Non piangere, non piangere, figlia mia.... Che hai? Oh Dio, Marta, che hai?
Marta si lasciò cadere su una seggiola, pallida, fosca, tutta tremante.
— Sai che mi sento male.... — mormorò.
— Sì, ma ora non bisogna piangere più! — riprese la madre. — Sai chi è stato da noi questa mattina? Tu forse non lo conosci: il Blandino.... il professor Blandino. E sai perchè è ve-