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per questo ho potuto accogliere con piacere il progetto inaspettato di una riconciliazione con tuo marito. Ho pensato che tu non potevi durare più oltre nella condizione che io t’avevo fatta, insopportabile per te che non mi amavi, non per me che ti amo, intendilo! Tu non mi hai mai amato: non hai amato nessuno, mai! o per difetto tuo, o per colpa d’altri; non so. Tu stessa l’hai detto: ti sei sentita spinta da tutti nelle mie braccia.... E ora, vedi, vedi, sarebbe questa la vera vendetta, questa; e se io fossi in te, non esiterei un solo minuto! Pensaci! Innocente ti hanno punita, scacciata, infamata; e ora che tu, spinta da tutti, perseguitata, non per tua passione, non per tua volontà, hai commesso il fallo — per te è tale! — il fallo di cui t’accusarono innocente, ora ti riprendono, ora ti rivogliono! Vacci! Li avrai puniti tutti quanti, come si meritavano!

Lo sdegno eloquente, impetuoso dell’oratore stordì Marta lì per lì. Rimase un tratto a guardarlo, poi gli occhi le andarono alla finestra della camera e furon colpiti dall’ombra sopravvenuta. Balzò in piedi.

— Già sera? E come faccio? È bujo.... Oh Dio, e che dirò a casa? Che scusa troverò?

— Quel che bisogna trovare è il rimedio, — disse l’Alvignani, cupo, non badando alla coster-