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Come nasconderò a mia madre, a mia sorella il mio stato?... Se ne accorgeranno.... No, no: prima morire.... Per forza io ora debbo morire, per forza.... Non mi resta più altro....
— Che sbaraglio! — mormorò egli annichilito, coprendosi la faccia tra le mani.
— Che riparo? che rimedio? — fece Marta disperatamente, tra le lagrime.
— Non piangere così! Cerchiamo insieme....
— Ah, tu, per te, lo so: per te, l’avevi trovata la via d’uscita....
— Per me? Come? No.... no.... Non rimproverarmi ancora.... Come potevo supporre? Perdonami! Senti: corro a raggiungere il Blandino. Gli dirò che.... la verità!... Che non si occupi più....
— Come! E poi?
— Tu verrai con me....
— Daccapo? Vuoi straziarmi l’anima inutilmente? me lo dici perchè sai che non posso volerlo?
— E dalli con la diffidenza! Marta, perdio, non vedi che il mio dolore è sincero? Non puoi volerlo: ma tu devi, adesso! Che vuoi fare?
— Non lo so.... non lo so.... Venire con te, sì, io potrei ormai: sono perduta.... Ma la mamma? mia sorella? Sai che vivono di me.... Posso io trascinarle nell’obbrobrio? Non intendi questo? Non sai chi è mia madre?