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— Sì. Sarebbe stato meglio che nulla purtroppo fosse accaduto, come nulla doveva accadere.... Te lo dissi già una volta, rammenti? quando avesti il coraggio di venirmi innanzi come testimonio del Pentàgora. Egli agì allora inconsultamente, da ragazzo; volle provocarmi; io non potei più evitare il secondo scandalo del duello. Prevedevo fin d’allora questa soluzione.... Ci è voluto forse troppo tempo. Basta: ad ogni modo, ora egli ripara; fa bene.

— Ma sai che lui, il marito, — disse il Blandino, — ha tentato altre volte, dopo la morte di Francesco Ajala, di riconciliarsi? Ed ella non ha voluto saperne....

— Troppo tardi o troppo presto, forse, — osservò l’Alvignani. — Perchè bisogna compatire anche la moglie, mi pare! Non dovrei dirlo io; ma resti tra noi; tanto, ormai tutto è finito, o sarà tra breve. L’hanno infamata! Se qualche colpa.... cioè, colpa.... che dico colpa? errore, lievissimo errore c’è stato, l’ho commesso io, e me ne son pentito amaramente; me ne pento tuttora. Un momento d’aberrazione, lo confesso: la vicinanza, la simpatia vivissima.... la mia vita chiusa, sepolta nel lavoro.... un momento, insomma, di cordiale, irresistibile espansione, ecco! Sarei presto rientrato in me, mercè l’onestà di lei, se tutt’a un tratto, con una leggerezza in-