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— Ah, bene. E allora, se volesse cambiato questo letto a due, con uno piccolo.... I padroni abitano qui a due passi, sul Corso Calatafimi. Se volesse mangiare in casa, fanno anche pensione.... Potrà avere insomma ciò che vorrà....
— Sì, sì, c’intenderemo.... — disse l’Alvignani.
— Aspetti: il terrazzo! Deve vederlo: una delizia! Le montagne, signorino mio, si possono toccare, così, con le mani.
Ah sì, sì: quello era il rifugio che ci voleva per lui: lì, al cospetto dei monti, alla vista della campagna....
Due giorni dopo vi prese alloggio.
— Qui mi riposerò.
Scendendo ogni mattina in città per il Corso Calatafimi, passava innanzi al Collegio Nuovo; guardava il portone, le finestre del vasto edificio; pensava che Marta era là, e si prometteva che l’avrebbe riveduta, sì, non foss’altro, per curiosità. Ma come? Bisognava trovar l’occasione. Pensava: — “Potrei entrare, anche adesso; farmi annunziare, e vederla e parlarle. No. Così all’improvviso, no. Sarà meglio prevenirla. Ella non sa neppure ch’io sia qui, tanto vicino a lei. Chi sa come la rivedrò? Forse non sarà più come prima....„.
Passava oltre, lieto d’avere ancora un buon tratto di via deserta innanzi a sè, prima d’en-