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cidissimo glielo rappresentava già visibilmente, come se egli allora lo commettesse. Delitto? No. Riparazione!

E quante volte, distogliendosi con subitaneo sforzo da quest’invasamento delittuoso e recandosi dalla madre, come per compensarla con esagerate cure del truce proposito nutrito un istante contro di lei, non gli avveniva di vedersi accolto dalle risa della incosciente, che gli diceva:

— Mettiti i piedi giusti!

Credeva la vecchietta ch’egli li tenesse così per capriccio o per farla ridere. E insisteva, ridendo:

— Mettiti i piedi giusti!

Allora anche lui rideva. Oh diventar pazzo di fronte alla stolidaggine della madre!

— Sì, ecco mamma: ora me li aggiusto.

E la vecchia, guardando, rideva degli sforzi di lui, che si raddrizzava i piedi reggendosi alla parete.

Il giorno della sprezzante ripulsa di Marta, egli non si recò nemmeno a visitare nelle loro camere la madre e la zia, come soleva, rincasando; non desinò, non andò a letto la notte, non si tolse neanche gli abiti inzuppati di pioggia. Appena ruppe il giorno, uscì per una delle sue lunghe passeggiate, nelle quali, dopo le crisi più violente, metteva alla tortura i piedi e sè stesso.