Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 199 — |
avuto il coraggio di passare a testa alta sotto gli occhi di lui.
— “Ma a quest’ora egli dorme„ — pensò a un tratto, e un sorriso di scherno le venne alle labbra, andando. — “Non ha mai visto nascere il sole, in vita sua....„
Lo rivide col pensiero, a letto, accanto a lei, pallido, coi radi baffi biondi, scomposti su le labbra aride, schiuse.
Distrasse subito la mente da quell’immagine e, poiché si recava al collegio, oggetto immediato del suo impulso diventò il Falcone. Non pensava più, non badava più alla propria sofferenza.
Che avrebbe fatto, che avrebbe detto, se egli si fosse arrischiato di fare il minimo accenno alla giornata di jeri?
Non lo sapeva ancora. Vedeva soltanto con straordinaria lucidità di spirito la sala d’aspetto del collegio, in cui tra poco sarebbe entrata, e già vi entrava col pensiero; vedeva il Nusco e il Mormoni come spettatori della scena ch’ella andava a rappresentare là entro, e il Falcone che la attendeva, più cupo del solito.
Era già innanzi al portone del collegio: scese i pochi scalini; entrò.
In sala, nessuno.
Marta sentì a un tratto la tensione impulsiva